Cadetti: la vittoria non basta

  • 4 Maggio 2016

Firenze, 3 maggio 2016 CAMPIONATO DI SERIE B – POULE RETROCESSIONE 1 – ULTIMA GIORNATA

TOSCANA AEROPORTI FIRENZE RUGBY 1931 – UR TIRRENO 24 – 10 (12-0)

Toscana Aeroporti Firenze Rugby 1931 Cadetti: Delle Piane, Santoni M., Favilli (c) (10’ Comizzoli), Petrangeli, Viviani (1’ st Cervelli), Magrini, Elegi, Ciampa, Cini (25’ st Cecconi), Serantoni (20’ st Burattin), Formichi (20’ st Santi), Guariento, Ambrosio (10’ st Piccioli), Meroni (10’ st Kapaj), Goretti.

All.: Cerchi, Morace.

Arbitro: Chimoaga

Si conclude in una serata piovosa il campionato di serie B. I Cadetti di Toscana Aeroporti Firenze Rugby 1931 superano L’UR Tirreno per 24 a 10 in un match il cui risultato non è mai stato in discussione. La vittoria, che frutta 5 punti in classifica, non è sufficiente a scongiurare la retrocessione in un campionato che, mancata la Poule Promozione per un solo punto, ha visto i Cadetti alternare brillanti vittorie e sconfitte anche rocambolesche, senza la continuità necessaria al mantenimento della serie.

Jacopo Gramigni raccoglie le dichiarazioni del tecnico dei Cadetti, Andrea Cerchi, che analizza il campionato e ne traccia un bilancio.

– Siamo con Andrea Cerchi, tecnico dei Cadetti del Firenze Rugby 1931. La stagione si è conclusa non nella maniera auspicata ma possiamo iniziare a stendere un bilancio delle cose negative di anche di quelle positive.

Per prima cosa, non siamo riusciti a sfruttare la possibilità che la Società ci aveva concesso di disputare il campionato di B, cosa che per me e Cino Morace era importantissima, fondamentale, l’orgoglio di condurre la nostra squadra.

Tra le cose buone, siamo riusciti a portare avanti un grande gruppo di giocatori, tra B e C quasi 90 persone, mantenendolo compatto fino alla fine del campionato. Anche oggi, malgrado la retrocessione, quelli che non erano convocati erano in tribuna a sostenere i compagni, e questo è un grande pregio per il nostro ambiente della Deuxieme. Il grande rammarico è quello di non essere riusciti a centrare la permanenza in B. Abbiamo avuto anche tanta sfortuna. Abbiamo dovuto registrare tanti infortuni di giocatori importanti, penso a Bianchini che è stato una perdita enorme, che ha avuto un infortunio importante che ci ha segnato, penso a Cecconi che non ha mai potuto giocare una partita con noi dopo essersi infortunato all’inizio del campionato e di nuovo in allenamento. Sono giocatori che potevano dare una grossa mano, come Cicogna, che sarebbe stato importante avere tra i tre quarti e che non ha mai recuperato bene dall’infortunio dell’ultima stagione e si è dovuto operare, o Cino, che pure non è potuto mai rientrare dall’infortunio dello scorso anno. Tante cose sono mancate. Poi, forse, va detta una cosa. Non è facile gestire una rosa così vasta; riuscire a gestirla perfettamente e mantenere la tensione giusta nei giocatori non è facile, può essere un demerito nostro, forse non eravamo abituati, però il fatto che fossimo così tante persone ha determinato che tanti pensassero di poter decidere se venir a giocare o fare gli affari suoi, andare a sciare o altro. Per cui abbiamo avuto tante persone a mezzo servizio, cosa che ci ha costretto a cambiar spesso la squadra in campo e che l’ha danneggiata. C’è anche da dire che abbiamo tentato con innesti importanti, come quello di Rios, ma anche lui si è infortunato subito. Insomma, siamo arrivati così, con tanti problemi, all’ultima partita e alla retrocessione.

– A te e Cino, come tecnici, cosa ha lasciato questo campionato? E’ un’esperienza nuova, una formula diversa che nella serie C non avevate mai trovato, con le due Poule. Cosa vi ha insegnato questa esperienza?

E’ difficile poter dire cosa ha insegnato a me. A tutta la squadra ha insegnato che per un punto non siamo arrivati alla poule promozione e poi siamo retrocessi. Sarebbe bastato far punti nella prima fase, in casa, contro Livorno, quando abbiamo vinto tutte le mischie ed i touch e abbiamo perso la partita. Sarebbe bastato fare un punto in più e saremmo stati ai play off; è una cosa che la dice lunga su come può andare un campionato. Spero che gli errori siano utili, più che per me per la crescita dei ragazzi, che li renda coscienti che la battaglia dura fino all’ultimo istante e non è detto che, anche se hai innesti anche dalla prima squadra, sia così facile fare un campionato in B.

– Un rosa così ampia ha bisogno di uno staff adeguato.

Abbiamo avuto ottimi rapporti con i tecnici de I Medicei, sia con Presutti che con Martin. Ci hanno supportato anche e specialmente nei momenti di crisi e ci sono stati di aiuto e di supporto anche ora che siamo stati in lotta per evitare la retrocessione. E devo ringraziare il dirigente accompagnatore Iandelli, che è stato fondamentale, la vera anima della gestione pratica della squadra.

Gli altri incontri:

Modena 1965 – Florentia 24 – 22

Reno Bologna – Bologna 1928   5 – 26

La classifica:

Modena 1965 41

Bologna 1928 36

Reno Bologna 27

Florentia 23

Firenze 1931 21

UR Tirreno   6

Gianni Savia – Jacopo Sardaro