Finale play out e salvezza: la soddisfazione biancorossa

  • 29 Maggio 2014

Le parole del presidente Lucibello e del coach Sordini sulla stagione appena conclusa

Firenze, 29 maggio 2014

Dopo il successo di domenica le nuvole si sono diradate sopra il Padovani.

Un sospiro di sollievo ha accomunato tutto il movimento gigliato e la soddisfazione per il buon esito del campionato passa anche dalle parole del presidente biancorosso Giacomo Lucibello: “Una stagione particolare, una stagione difficile che ci ha visti combattere nelle ultime giornate e crescere tanto. La finale di Firenze è stata una partita a se, che abbiamo gestito e abbiamo preparato e che per fortuna e direi anche per bravura abbiamo portato a casa. Colgo qui l’occasione per ringraziare l’intero staff che ha lavorato sulla prima squadra, il direttore sportivo Luciano Fortunati Rossi, lo staff tecnico con Giulio Sordini, Mattia Cagna e il preparatore Riccardo Carrai, i dirigenti Francesco Castagnoli e Mario Ravagioli, lo staff medico e quello fisioterapico con Silvia Privitera, Alessandro Rontini e David Petrangeli. Hanno fatto tutti un lavoro enorme.”

“L’ultima partita del campionato ha avuto per noi un doppio sapore. – conclude Lucibello – Un sapore un po’ amaro per aver raggiunto la salvezza soltanto all’ultima occasione disponibile, ma ci ha dato anche la convinzione che fin quando la nostra squadra di rugby saprà costruire uomini prima che atleti che nella grande difficoltà sappiano dimostrare il meglio di se stessi noi avremo conquistato e raggiunto il nostro obiettivo. Adesso ci prendiamo un po’ di tempo per riflettere su quello che non è andato bene e su quelle che dovranno essere le fondamenta per ripartire la prossima stagione. Per il resto siamo contenti, siamo contenti di essere rimasti in Serie A e anche che grazie alla riforma del nostro campionato non abbiamo subito nessuna retrocessione.”

Gli fa eco l’head coach Giulio Sordini: “Assolutamente un’annata molto difficile, dove, a differenza dei primi quattro anni che ho vissuto da tecnico e nei quali si respirava un’aria di semiprofessionismo con tanti giocatori retribuiti e quindi molto più semplice da gestire, abbiamo avuto problematiche enormi con in organico tanti giovani del vivaio fiorentino. Bello perché ti da tanto entusiasmo nel costruire ma però da un’espressione del sistema di gioco un po’ diversa da quella che vorrei cercare di proporre. Comunque tanta soddisfazione perché vedi crescere e plasmare I tuoi giocatori di mese in mese. Abbiamo avuto anche tante problematiche oggettive societarie. Dall’indisponibilità del campo di gioco per i primi tre mesi con un lavoro fisico atletico partito in ritardo che per contro ci ha visti entrare in forma nel finale di stagione dove ne avevamo più bisogno. Non possiamo dimenticare anche i gravi infortuni a cui abbiamo dovuto far fronte. Quattro operazioni, tre al ginocchio e una alla caviglia che hanno colpito quattro giocatori titolari (Viviani, De Castro, Beretta e Soldi – ndr). Dico semplicemente che per una stagione così pesante e dura vanno trovare le responsabilità da parte di tutti. Quest’anno c’è andata bene il prossimo anno non sappiamo come potrà andare. Speriamo di trovare problematiche diverse e di fare uno step in avanti tutti quanti. La parte tecnica, la parte dei giocatori, che dopo un’annata così avranno sicuramente maturato tanta esperienza, e anche la parte societaria dove ci sono tante cose da migliorare.”

“Un encomio particolare mi sento di farlo al nostro reparto degli avanti. Anche se da giocatore ero un trequarti so benissimo che il motore di questo gioco passa sempre dai primi otto uomini. – continua Sordini – Una prima linea come quella in campo nella gara di ritorno con il Capoterra mi ha dato una soddisfazione incredibile, con un giovanissimo come Meroni che in questa stagione ha avuto la maggiore crescita fisico/atletica e tecnica di tutto l’organico. Un ringraziamento va anche alla coppia Rios-Lo Valvo, dove quest’ultimo, che nella partita di andata dei play out è stato sicuramente il migliore in campo, è riuscito ad arginare quella che è la migliore qualità di gioco dei nostri avversari cioè il calcio in profondità prendendo tutte le palle al volo e allontanando la pressione. Nella gara di ritorno abbiamo avuto invece un Ríos ritrovato, assolutamente il man of the match, perfetto in attacco e in difesa.”

“Nel complesso il nostro sistema di gioco è migliorato tanto e queste ultime partite ne sono state una dimostrazione. – precisa l’head coach biancorosso – Tante fasi e con gli avanti che sanno portare la palla al largo e i trequarti che lavorano altrettanto bene sui punti d’incontro. Ringrazio tutti i miei collaboratori per quanto mi sono stati vicino tutto l’anno in particolare Mattia Cagna e in alcune situazioni Marcelo Segundo, i miei accompagnatori Castagnoli e Ravagioli che mi sono stati sempre vicini ogni attimo senza mai cedere di un millimetro, il direttore sportivo Fortunati Rossi che è stato sempre presente e vicino. Lui è stato una certezza, un punto di riferimento, come un padre per me e mi sento di ringraziarlo in modo particolare. Per il resto sono contento del risultato acquisito, addirittura di non aver perso nemmeno la Serie A per la riforma federale. Adesso ho solo bisogno di riposarmi perché questo è stato un anno veramente dispendioso in cui ho lavorato molto ma da cui sono stato ripagato con la soddisfazione dei ragazzi, dal gruppo solido che si è formato e dalla fiducia che sempre di più ho sentito riposta in me.”

Jacopo Gramigni – foto: Alessandra Tognarini